Omeopatia:
la prima medicina sperimentale moderna
 

Influenza aviaria: la pandemia della paura? posted on 16-11-2005

 

In risposta alla persistente domanda dei pazienti, la Società Italiana di Medicina Omeopatica ritiene opportuno fornire un chiarimento generale sulla Influenza Aviaria.  Altri approfondimenti saranno pubblicati nei prossimi giorni: consultate il sito!!


1. In paesi molto lontani dall' Europa (Cambogia, Cina, Indonesia, Thailandia, Vietnam) un virus che si diffonde fra gli  uccelli [da cui il termine: influenza aviaria, cioè degli uccelli] e può colpire i polli ha fatto ammalare dal 26 Dicembre 2003 al 5 Agosto 2005 [1] IN TUTTO IL MONDO 112 persone con un totale di 57 morti.

Di questi 112 casi, la quasi totalità (90) si sono verificati nel Vietnam. Come documentato da un recente studio [2], i casi verificati avevanp avuto uno stretto contatto con pollame infetto, in assenza delle più basilari norme igieniche (in diversi casi  era stato mangiato pollame già morto per influenza aviaria).

Perchè si possa parlare di una malattia rara ci vorrebbero ben altri numeri (200.000 casi all’anno secondo gli standard USA o 1 caso ogni 10.000 abitanti secondo gli standard UE).
Perchè si possa ipotizzare una diffusione epidemica inter umana di questa malattia mancano diversi passaggi logici (e biologici, come il passaggio del virus ai mammiferi, la sua reale trasmissione inter umana, lo sviluppo di un’epidemia).

Vi sono moltissime altre malattie infettive rare nel mondo che meriterebbero maggiore interesse.
Si sono verificati, nel recente passato ed anche nella stessa Italia, epidemie di influenza aviaria altamente patogene (come quella attuale, per gli uccelli) di proporzioni enormemente maggiori: solo in Italia nel 1999-2000  sono morti o sono stati eliminati circa 16 milioni di uccelli [3])
Nonostante ciò, i media non hanno riportato questa notizia con rilievo.

Da notare che, rispetto all'attuale epidemia che colpisce gli uccelli in Asia,   al 18/11/05 NON sono stati segnalati in Italia casi di influenza aviaria nè negli uccelli selvatici, nè nel pollame, nè ovviamente nell'uomo.
 
Per avere conferma di ciò, basta consultare il stio dell' Istitito Zooprofilattico Sperimantale delle Venezie, centro di riferimento Nazionale per l'Influenza Aviaria. Sul sito vi è la cartina dei focolai di Influenza aviaria in Europa, confermati e sospetti:
al 18/11/2005 l'Italia NON HA NESSUN CASO; in tutta l'Eupoa Occidentale vi è UN SOLO focolaio sospetto (da verificare),  nell'Europa centrale
 
 
Da dove nasce allora la campagna di panico mediatico a cui stiamo assistendo, visto che non ha nessun fondamento scientifico?

2. La spiegazione più attendibile di ciò a cui stiamo assistendo è che si tratti di una campagna pianificata su scala mondiale.
Il mercato globale sta attualmente permettendo incrementi di guadagno esponenziali ai produttori e commercianti di alcuni farmaci (vaccini antinfluenzali, antivirali) o addirittura assicurando commesse impensabili (studi su vaccini di una malattia inesistente- la forma inter-umana, cioè trasmessa da uomo a uomo).
Il coinvolgimento dei media è stato orchestrato per manipolare la percezione della realtà:

la realtà mediatica si è sostituita alla realtà naturale. Così ogni soggetto, soprattutto le istituzioni statali, si sono trovate a dover necessariamente rispondere ai “fatti” della realtà virtuale ed alla reazione emotiva reale suscitata nella popolazione.

3. Il fatto di continuare a chiamare questa malattia esotica “influenza” genera, già di per sè una certa confusione.
Nello stato presente di “epidemia mentale” indotta, la gente non sa più distinguere i limiti fra la prevenzione dell’influenza stagionale e le eventuali misure cautelative nei confronti di una possibile malattia esotica trasmissibile da un uccello malato all’uomo.
Le due cose si devono tenere ben distinte, perchè non hanno relazione fra loro.

4. La Società Italiana di Medicina Omeopatica, come diverse altre società scientifiche nazionali ed internazionali, sta seguendo l’andamento della malattia esotica.

Specificamente, la comunità dei medici omeopati è in grado di acquisire i dati
sintomatologici che pervengano (se e quando perverranno) in modo da evidenziare gli stadi della malattia e studiare un eventuale medicinale  omeopatico specifico per stadio. Al momento, tuttavia e fortunatamente, il problema è assolutamente irrilevante.

5. Secondo il nostro parere, riguardo la prevenzione della usuale influenza stagionale, la migliore profilassi consiste: 

a) nel mantenersi in buona salute (alimentazione corretta, trattamento precoce dell’overstress fisico ed emotivo, non esposizione al vento-freddo-umido nelle abitazioni e nel lavoro)

b) nel ricorso precoce al medico in caso di sintomi iniziali

c) da un punto di vista farmacologico, per una profilassi generale nella popolazione, la vitamina C ad alte dosi è molto più efficace del vaccino anti-influenzale [4] (tre grammi al dì nel periodo invernale per un adulto).
 
  La S.I.M.O. inoltre vuole chiarire che non esistono “vaccini omeopatici” per l’influenza. E’ invece consigliato, ove possibile, che, specie i pazienti a rischio, ricevano un trattamento omeopatico individualizzato (prescritto quindi per ogni specifica persona) finalizzato all’ottimizzazione delle loro personali risposte globali ed immunitarie.

Ciro D'Arpa, dip. di epistemiologia ed etica, S.I.M.O.   omiopa@tin.it

Andrea Valeri, dip. di ricerca, S.I.M.O.   avaleri@omeomed.net



Bibliografia e note:

[1] The Writing Committee of the World Health Organization (WHO) Consultation on Human Influenza A/H5. Avian Influenza A (H5N1) Infection in Humans. N Engl J Med 2005 353: 1374-1385 [Free full-text]

[2] AAVV; World Health Organization International Avian Influenza Investigative Team.Avian influenza A (H5N1) in 10 patients in Vietnam. N Engl J Med. 2004 Mar 18;350(12):1179-88. Epub 2004 Feb 25 [Free full-text ]

[3] Marangon S, Capua I, Pozza G, Santucci U. Field experiences in the control of avian influenza outbreaks in densely populated poultry areas. Dev Biol (Basel). 2004;119:155-64 [Med-line]

[4] Gorton HC; Jarvis K The effectiveness of vitamin C in preventing and relieving the symptoms of virus-induced respiratory infections. J Manipulative Physiol Ther 1999 Oct;22(8):530-3  [Med-line]



 

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