E' provato: l'acqua omeopatica รจ diversa dall'acqua di partenza posted on 23-01-2008


La memoria dell'acqua: un enigma in via di risoluzione.
Strutture dissipative nelle soluzioni acquose estremamente diluite della medicina omeopatica.
V. Elia, E. Napoli, R.Germano 

" ... Il nostro gruppo di lavoro, negli ultimi dieci anni, ha affrontato la questione, studiando sul piano chimico-fisico alcune proprietà dell’acqua che sia stata sottoposta alla singolare ed originale procedura che caratterizza la preparazione dei rimedi omeopatici: come è noto, si tratta di un metodo iterativo che prevede successive diluizioni (di determinati soluti di interesse medico) ed opportune agitazioni (succussioni). Tale metodica, ripetuta un certo numero di volte, conduce inesorabilmente a sistemi in cui non c’è più alcuna molecola diversa da quella del solvente usato, nel nostro caso: acqua pura. La "nuova acqua" così ottenuta può davvero essere "diversa" da quella di partenza?

Rispondere a questa domanda è stata la nostra sfida e possiamo anticipare che la risposta, inattesa sì, ma fortemente sorretta dagli esperimenti, risulta essere affermativa. Siamo incoraggiati dal fatto che a queste stesse conclusioni sono intanto giunti anche alcuni altri gruppi di ricerca, con lavori di differente impostazione e metodologia" ...

"... Tutta questa mole di nuovi dati sperimentali converge nella direzione di validare l’affermazione secondo cui l’acqua, almeno nel contesto della procedura normalmente “subita” in medicina omeopatica, mostra effettivamente una “memoria”.

Cioè il solvente acqua presenta caratteristiche chimico-fisiche sperimentalmente misurabili che variano notevolmente con il “percorso vissuto”, i soluti disciolti in precedenza, nonché il tempo trascorso. Tutto ciò indica senza ombra di dubbio la presenza di un’estesa e “ordinata” dinamica che coinvolge l’insieme delle molecole di acqua liquida, che mostrano di essere, dunque, qualcosa di gran lunga più complesso di quanto abitualmente ritenuto, cioè ben più di un banale e caotico raggruppamento di “palline molecolari”.

(nota:la sottolineatura è del curatore) 

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Grazie alla cortesia del Prof. Elia, riportiamo il manoscritto originale italiano del recente articolo scientifico pubblicato in inglese sulla principale banca dati biomedica mondiale, PubMed

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Nota: Il Prof. Vittorio Elia fa parte del dipartimento di Chimica della Università Federico II di Napoli. Da circa 10 anni studia le caratteristiche delle soluzioni dinamizzate e diluite. Fa parte del gruppo di lavoro "Termodinamica di soluzioni di composti modello di interesse biologico"

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Per ulteriori informazioni: S.I.M.O., dr. Andrea Valeri, dip. ricerca scientifica
tel. 0535.26454, cell: 349.8880463, e-mail: avaleri11@libero.it